
Undici mesi di attività hanno riportato a nuova vita un edificio ormai in disuso, creando le condizioni per la nascita di un progetto di città diverso, capace di rispondere ai bisogni di un'intera comunità.
Il rischio incombente è che i 14mila metri quadrati del complesso industriale possano essere convertiti a residenziale aprendo le porte a una nuova colata di cemento, non solo nell'area interessata, ma in tutto l'intorno. A una progettualità speculativa di una proprietà assente e prepotente, il Municipio dei beni comuni di Pisa contrappone idee e progetti da attuare in uno spazio condiviso. Ma anche l'obiettivo politico che ci si è posti, e cioè mettere in discussione il concetto di intoccabilità della proprietà privata, partendo proprio dagli articoli della Costituzione che, troppe volte disattesi, ne limitano il profilo all'utilità sociale e alla necessità di non creare danno a comunità e ambiente.
Il Distretto di Economia Solidale di Pisa scrive al Sindaco:
Al Sindaco Marco Filippeschi e alla Giunta Comunale del Comune di Pisa
Il Distretto di Economia Solidale Altro Tirreno (DESAT) ha accompagnato le ultime fasi di avvio della "Bottega di filiera corta" alla Leopolda in un quadro di confronto, verifica e sostegno. Nonostante crediamo vi siano diverse aree di miglioramento, riconosciamo nell'iniziativa un'opportunità per la collettività e per l'economia locale e solidale. Ci siamo mossi con spirito di servizio e collaborazione richiedendo e dando trasparenza nella comunicazione dei processi.
A nostro avviso questi sono strumenti utili per riorientare l'economia al servizio delle persone e dei territori.
Con questo stesso spirito il DES Altro Tirreno partecipa attivamente, fin dalla sua nascita, ai lavori del Municipio dei Beni Comuni, coerentemente con gli scopi dell'Associazione:
«[...] costruire pratiche economiche che mettano al centro le relazioni tra le persone, il bene comune, la sostenibilità sociale e ambientale, la salute; che siano regolate da eticità, sobrietà, equità, solidarietà, nonviolenza, non subordinate alla legge del profitto.» (dallo Statuto del DESAT)
Riteniamo grave la sentenza sull'Ex Colorificio Liberato e chiediamo all'amministrazione comunale di esporsi pubblicamente a difesa del bene comune, in continuità con la mozione dello scorso aprile, che impegnava la Giunta e il Sindaco a «ricorrere anch'essi a tutti gli strumenti a loro disposizione per evitare uno sgombero coatto dell'Ex-Colorificio» e coerentemente con quanto espresso dalla nostra Costituzione.
Distretto di Economia Solidale Altro Tirreno
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